L’agricoltura festeggia una nuova fase di sviluppo. La nuova legge nazionale sul biologico, approvata oggi 2 Marzo in via definitiva dal Senato, prevede infatti l’introduzione di un marchio per il biologico italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale.
Il provvedimento sostiene poi l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione, oltre alla definizione dei biodistretti.
Un successo che si pone come chiaro riconoscimento della valenza strategica della produzione agroalimentare con metodo biologico – gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export -, e della sua funzione oltre che economica anche sociale e ambientale.
Questo provvedimento era auspicato dal settore e da tutto il mondo agricolo. Alleanza Cooperative Agroalimentari, ad esempio, esprime grande soddisfazione per questa approvazione per (titolo della Legge) “la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.
Nell’ultimo decennio – spiega da parte sua Coldiretti – le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%) secondo dati Biobank. Il successo nel carello sostiene l’aumento della produzione nazionale su 2 milioni di ettari di terreno coltivati, fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea che punta ad avere almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia.
Sono ben 70mila i nostri produttori; l’Italia cosi è leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico.

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