In questi giorni, sono finite sott’acqua coltivazioni di frutta e verdura, vigneti – dove la vendemmia è in pieno svolgimento, e gli ulivi – dove sta per iniziare la raccolta; si contano anche frane, smottamenti e terreni allagati. In sostanza, si sono abbattuti sull’Italia ben 4 eventi estremi al giorno tra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito a macchia di leopardo le regioni italiche provocando danni nei centri urbani ed in campagna. Una situazione che rischia di far salire il conto soprattutto agli agricoltori, in una stagione in cui, tra siccità e maltempo, la “spesa” ha già superato i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici sta diventando la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Questa prima perturbazione di autunno arriva infatti dopo una estate che, segnala  Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), dal punto di vista climatologico è stata la seconda più bollente mai registrata nella Penisola. Infatti per Isac Cnr, che registra le temperature dal 1800, si sono avute temperature medie superiori di ben +2,06 gradi rispetto alla media, con valori vicini al massimo registrato nel 2003.

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