Come scrive il sito winsurf.it, da qualche giorno l’Irlanda, grazie al silenzio assenso della Comunità Europea (che doveva comunque esprimersi entro la fine del 2022), può richiedere che sulle etichette di qualsiasi bevanda alcolica e quindi anche del vino, si riportino scritte come quelle qua sotto.

Possiamo organizzare milioni di convegni dove si certifica che il vino fa bene a questo o a quello, o sventolare a destra e a manca la non ancora dimostrata possibilità di danni alla salute da parte del vino, ma fondamentalmente paesi, come  l’Irlanda appunto…, che hanno tra i principali problemi interni quelli derivanti dall’abuso di alcol, non possono stare a sentire discorsi sul “consumo moderato” o sulla “cultura mediterranea” o sul resveratrolo che fa bene.

E il Governatore del Veneto Luca Zaia nel merito tuona:” “L’autorizzazione dell’Ue all’Irlanda a inserire la dicitura ‘il vino uccide’ sulle bottiglie   è   una   scelta   assurda,   che   rischia   di   costituire   un   pericolosissimo precedente soprattutto per le produzioni genuine, a denominazione, risultato di secoli di cultura enoica come le nostre. Occorre opporsi con forza al diffondersi di questa pratica, che appare fuori luogo, inutile e pericolosa”. “Quella del vino – prosegue Zaia – è una delle maggiori voci della produzione e dell’export del Veneto (e italiane, ndr…) che, da un’azione come questa, rischia di subire ingenti danni dell’ordine di miliardi di euro…”.

Interviene anche il Presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi, segnalando che “se la norma dovesse essere adottata da altri Paesi sarebbe un danno inestimabile. Il vino è il prodotto dell’agroalimentare italiano più conosciuto e apprezzato al mondo, etichette simili sulle bottiglie provocherebbero un gravissimo danno di immagine al Paese ed economico a tutto il settore, senza peraltro basi scientifiche: che il vino di qualità bevuto in giuste quantità faccia male e provochi tumori e malattie non è affatto dimostrato. L’Irlanda non è uno dei più grandi importatori di vino, ma il rischio è che la Comunità Europea faccia sua una tesi del genere, prendendo una strada irragionevole e dannosa”.

Noi ci associamo….

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