Vediamo subito quale è il valore delle Indicazioni Geografiche italiane (IG). È  importante, perché l’Italia è il primo Paese al mondo con 319 tra Dop, Igp e Stg tutelate e rappresentate da 167 Consorzi. Il valore economico della produzione nazionale sfiora gli 8 miliardi di euro di cui circa 4,4 miliardi generati dall’export. Sono circa 86 mila gli operatori assoggettati a controllo generando a loro volta centinaia di migliaia di posti di lavoro.
 
L’Italia quindi si candida a pieno titolo a diventare a livello internazionale il riferimento per uno sviluppo economico sostenibile attraverso il Sistema delle Indicazioni Geografiche. Il G7 2024 nel nostro Paese sarà proprio l’occasione per promuovere una nuova politica agricola italiana basata sulla cooperazione e le Indicazioni Geografiche diventeranno il modello della crescita di nuovi sistemi alimentari nei Paesi in Via di Sviluppo per filiere sostenibili a livello socio-economico. Lo sottolinea Origin Italia, l’associazione che rappresenta oltre il 95% delle produzioni a marchio italiane.
 
“Potenziare una piattaforma internazionale per promuovere le IG, il cibo autoctono, tradizionale in ogni paese del mondo è il lavoro che stiamo facendo a livello internazionale e in questo sicuramente la FAO intende dare tutto il suo supporto, per far crescere il peso delle Indicazioni Geografiche e allo stesso tempo aiutare i piccoli e medi produttori. Esportare il sistema vincente delle IG italiane vorrebbe dire contribuire allo sviluppo di filiere democratiche e sostenibili in tutto il mondo”. Questo il messaggio lanciato alla recente Assemblea di Origin Italia, dal Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu.


Assemblea partecipata, presieduta dal Presidente Cesare Baldrighi e chiusa dall’intervento del Relatore della Riforma UE, l’europarlamentare Paolo De Castro che, nel merito, ha evidenziato: “Siamo riusciti a mettere insieme tutte le Indicazioni Geografiche e abbiamo cercato di dare una svolta a un sistema che di fatto è già un successo, se pensiamo al valore della Dop Economy, ma dando maggiore forza al ruolo dei Consorzi, una spinta ulteriore alla tutela attraverso regole più chiare e cercando di eliminare le evocazioni che generano problemi di denominazione e Origin Italia ha dato in questo senso un contributo sostanziale”.

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