Soltanto il 15,3% delle superfici a bosco italiane sono dotate di piani di gestione forestale; inoltre più di un terzo non registra alcun intervento. Ecco la fotografia dello stato del settore forestale nazionale disegnato con una battuta dal Presidente del Settore Foreste Fedagripesca di Confcooperative Mario De Angelis.
Ricordiamo che la superficie forestale è pari a 11.054.458 ettari, pari al 36,7 % del territorio nazionale. Per essere più precisi, non sono solo boschi: 9,6 milioni sono foreste, mentre 1,8 milioni sono formati dalla somma di altre aree boscate. Un dato che equivale ad una crescita di quasi il 20% nell’ultimo decennio; il volume complessivo stimato per tutti gli alberi dei boschi italiani supera quota 1,5 miliardi di metri cubi, con un valore medio per ettaro pari a 165,4 metri cubi. Le attività produttive legate alla selvicoltura e all’industria del legno e della carta valgono circa l’1% del Pil e il valore della produzione complessiva della macro-filiera del legno italiana si attesta sui 39 miliardi di euro, che, complessivamente, rappresenta circa il 4,5% del fatturato manifatturiero nazionale. Il tasso di utilizzazione delle risorse forestali italiane è però basso (prelievo legnoso stimato al 24% dell’incremento di volume), e scarso è il valore merceologico del prodotto prelevato (prevalentemente legna da ardere): ciò rende il Paese fortemente dipendente dall’estero.
Il Cluster Italia Foresta Legno è un tassello fondamentale per l’attuazione alla strategia forestale nazionale. Esso mette insieme le migliori energie del mondo della ricerca, della produzione, e può garantire da una parte la sostenibilità ambientale, con la crescita di un sistema foresta sano, e dall’altra quella produttiva che renda interessante investire sul legno, insieme a tutti gli elementi della filiera e le imprese a questi collegati. L’accordo firmato al MASAF, mettendo in rete diversi soggetti del mondo associativo, accademico, istituti di ricerca ed enti pubblici, potrà contribuire attivamente ad un rilancio delle filiere forestali, ed è stato sottoscritto presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Infatti il comparto forestale ha ancora notevoli potenzialità e può contribuire attivamente al sistema produttivo italiano.
Quindici i soggetti che costituiscono il primo cluster Italia: Federlegnoarredo, CNA, Confartigianato, Confcooperative, LegaCoop Associazione Generale Cooperative Italiane, Consorzio Legno Veneto, Cluster Arredo Legno FVG, FSC Italia, PEFC Italia Uncem Nazionale, Università della Basilicata, Università di Padova, Università della Tuscia e CNR.
Tra gli scopi del Cluster, la promozione e il sostegno di iniziative rete tra mondo forestale e mondo della prima e seconda lavorazione del legno, il rafforzamento dei legami tra le imprese, le istituzioni territoriali e gli enti di ricerca, anche per sostenere il trasferimento tecnologico e mettere a sistema le realtà di aggregazione industriale e le reti già presenti in ambito locale, regionale e sovraregionale, creando sinergie nei processi di innovazione e di marketing. Tra i compiti principali, anche quello di valorizzare il prodotto legnoso nazionale, basato su principi di certificazione di qualità, di sostenibilità e di tracciabilità.
Tra i principali valori aggiunti del nuovo cluster, secondo De Angelis, oltre agli obiettivi di tutela e valorizzazione del sistema forestale nazionale e di riduzione della dipendenza dall’estero in materia di utilizzazione delle risorse forestali e prelievo legnoso, c’è anche “la creazione e il sostegno di iniziative di networking tra il mondo forestale della prima e della seconda trasformazione, oltre alla gestione concordata di politiche di filiera e di azioni di promozione e comunicazione per la valorizzazione del settore”.
Quindici i soggetti che costituiscono il primo cluster Italia: Federlegnoarredo, CNA, Confartigianato, Confcooperative, LegaCoop Associazione Generale Cooperative Italiane, Consorzio Legno Veneto, Cluster Arredo Legno FVG, FSC Italia, PEFC Italia Uncem Nazionale, Università della Basilicata, Università di Padova, Università della Tuscia e CNR.
Tra gli scopi del Cluster, la promozione e il sostegno di iniziative rete tra mondo forestale e mondo della prima e seconda lavorazione del legno, il rafforzamento dei legami tra le imprese, le istituzioni territoriali e gli enti di ricerca, anche per sostenere il trasferimento tecnologico e mettere a sistema le realtà di aggregazione industriale e le reti già presenti in ambito locale, regionale e sovraregionale, creando sinergie nei processi di innovazione e di marketing. Tra i compiti principali, anche quello di valorizzare il prodotto legnoso nazionale, basato su principi di certificazione di qualità, di sostenibilità e di tracciabilità.

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