Una borsa di studio per Giulia, anzi due,  merito del successo dell’iniziativa #coltiviamoilrispetto promossa dalle imprenditrici di Coldiretti nei mercati di Campagna Amica in tutto il Veneto. A dare supporto all’idea anche lo zio di Giulia, Andrea Camerotto. 
In molti hanno acquistato i prodotti della gentilezza esposti sui banchi degli agricoltori con un fiocco rosso simbolo della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Cittadini, consumatori e tante famiglie hanno testimoniato l’appoggio all’operazione. Tra loro Martina Semenzato, presidente della Commisione Parlamentare Inchiesta sul Femminicidio che insieme ad Ermelinda Damiano presidente del Consiglio comunale di Venezia hanno visitato il mercato a kmzero di Mestre ricevute dal direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro con la Presidente provinciale di Coldiretti VeneziaTiziana Favaretto.


La Presidente Semenzato ha segnalato il lavoro del gruppo femminile di Coldiretti Veneto che recentemente ha proposto un protocollo operativo per affermare l’impegno delle fattorie della tenerezza nell’accoglienza in campagna delle vittime di soprusi in uno scambio reciproco di sostegno. 
“La possibilità di finanziare ricerche e studi per promuovere nuovi linguaggi e forme di educazione innovative punta ad un salto culturale che deve trovare riscontro tra le nuove generazioni, ha spiegato la presidente delle Donne Coldiretti Valentina Galesso.  L’impegno delle imprenditrici agricole nella diffusione di valori e principi è costante, non ha date né scadenze,  è continuo come proprio accade nella quotidiana cura per la campagna e i suoi frutti.  Vogliamo partire dalle parole sottolineando termini che fanno riferimento ad un comportamento rispettoso, riconoscente e benevolo, caratterizzato da atti di generosità, considerazione ed assistenza, di preoccupazione per gli altri. I prodotti della gentilezza e le fattorie della tenerezza esprimono queste virtù e sono esperienze concrete, attività reali legate all’economia solidale praticata dal mondo rurale da sempre. Perché è proprio in agricoltura che si sviluppano progetti sostenibili coniugando famiglia, ambizioni personali, creatività e capacità professionali. Pensare a finanziare tesi di laurea in questo senso ci fa sentire ancora più amiche della terra capaci di nutrire di buon senso il mondo.”

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