L’altra sera, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il nuovo Reciprocal Tariffs Act, che pone un’imposta aggiuntiva del 20% sulle merci dell’UE.
L’Europa e gli Stati Uniti condividono un rapporto commerciale agricolo di lunga data e reciprocamente vantaggioso basato su punti di forza complementari. L’introduzione di tariffe aggiuntive minaccia di interrompere le catene di approvvigionamento globali, aumentare i prezzi e limitare l’accesso al mercato per gli agricoltori e le cooperative agricole su entrambe le sponde dell’Atlantico, con significative conseguenze economiche per il settore agricolo. Questa la posizione dei sindacati agricoli europei riuniti nel Copa-Cogeca, i quali esprimono profonda preoccupazione per l’annuncio di Trump che porterà a un’escalation delle tensioni tra due partner commerciali chiave, che minacciano di minare un settore che si basa sulla stabilità e sui mercati aperti e prevedibili.
“Serve subito una risposta ferma e immediata dell’Ue per aprire una trattativa e scongiurare una guerra commerciale con un’escalation devastante in cui perderebbero tutti”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini.
L’export agroalimentare Made in Italy negli Stati Uniti ha fatto segnare nel 2024 il record di sempre con un valore di 7,8 miliardi e una crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Dinanzi alla decisione Usa è opinione comune che sia di vitale importanza evitare mosse avventate.
“Va messa in campo la diplomazia”, interviene il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo. “L’Italia e l’Europa – indica Gesmundo – devono portare avanti il dialogo poiché la logica dei dazi e controdazi ha dimostrato nel tempo di essere miope e controproducente per tutti”.
“Abbiamo criticato i dazi come strumento di politica economica ma gli Usa hanno deciso di adottarli, pur se con percentuali inferiori a quanto minacciato. Ora è tempo di lasciare alle istituzioni politiche e alla diplomazia europea ed italiana lo studio delle adeguate contromisure ai dazi. Al tempo stesso ci preme però sollecitare l’assoluta urgenza di concentrarsi sulle difficoltà delle aziende, per le quali andranno subito pensate e predisposte misure a difesa della loro competitività”. È questa la prima reazione all’annuncio dei dazi al 20% del Presidente di Confcooperative Fedagripesca Raffaele Drei. Negli Usa il fatturato delle cantine cooperative è di oltre 570 milioni di euro, il 30% di tutto l’export vitivinicolo nel mercato statunitense (che si attesta su 1,9 miliardi di euro), mentre per un altro settore ad alto valore aggiunto con le sue produzioni DOP come i formaggi, le cooperative commercializzano negli Stati Uniti 122 milioni di euro, il 25% di tutte le vendite di formaggi negli Usa, che nel 2024 hanno toccato quota 484 milioni di euro. Seguono poi altre filiere e prodotti in cui la cooperazione esporta valori significativi come il pomodoro da industria.
Chiudiamo la carrellata degli interventi sull’imposizione dei dazi da parte del presidente USA Donald Trump, con il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Come Italia usciamo sicuramente penalizzati dall’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti, in particolar modo per quanto riguarda i prodotti di fascia media: penso ad alcuni vini, all’olio d’oliva, alla pasta e ai sughi pronti. La risposta non può che essere unitaria, europea, convinta, come già annunciato dalla presidente Von der Leyen”.
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