Forse non tutti sanno che le qualità del sughero, materiale estratto dalla corteccia della quercia da sughero – una pratica che deve essere fatta con rispetto e arte -, lo rendono un prezioso alleato nella lotta alla crisi climatica. Per esempio nel contrasto della desertificazione: le foreste di sughere formano infatti un sistema sostenibile dal punto di vista economico e ambientale, visto che l’estrazione del sughero (decortica) non comporta l’abbattimento di alberi e che una quercia può vivere fino a duecento anni. Inoltre, svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione idrologica e nella conservazione del suolo, perché proteggono dall’erosione eolica, aumentano la quantità di acqua piovana che s’infiltra nel terreno (in media le querce da sughero trattengono il 26,7 per cento delle precipitazioni) e forniscono grandi quantità di materiale che si trasforma in humus nella parte superiore del suolo.
- Portogallo primo produttore
Il Portogallo è il leader mondiale nella produzione, trasformazione e commercializzazione del sughero, con quasi il 50 per cento della produzione mondiale (più di 85mila tonnellate all’anno). La sua area forestale dedicata al sughero è di 720mila ettari, pari al 34% del totale globale. È il maggior esportatore di prodotti trasformati, per un valore di 1,1 miliardi. Il settore dà lavoro direttamente o indirettamente a ottomila persone in circa seicento aziende.
Ma occuparsi dell’industria sorta intorno a questo materiale è anche un modo per capire, da un lato, come oggi l’economia cominci a subire gli effetti della crisi climatica e, dall’altro, come le aziende possano organizzarsi per dare delle risposte all’emergenza. Infatti il sughero è un materiale che può svolgere un ruolo importante per un’economia più sostenibile. - Areale della quercia
Le sugherete, comunque, sono diffuse in tutta l’area mediterranea. Quantitativamente, alle spalle del Portogallo “si piazza” la Spagna, con il 27% della produzione mondiale su una superficie coltivata di 574mila ettari. Quindi seguono il Marocco (18% per una superficie di 380mila ettari), l’Algeria (11%) e infine con quote più basse la Tunisia, la Francia e l’Italia. In sintesi nel bacino del mar Mediterraneo sono dedicati al sughero 2,1 milioni di ettari di terreno, che danno lavoro a più di centomila persone. - I prodotti
Il grosso delle entrate del settore arriva dalla produzione di tappi per le bottiglie di vino, che nel 2024 hanno assicurato il 74% del fatturato. Il restante 26% proviene dai resti della lavorazione dei tappi o da cortecce scartate per la produzione di tappi perché troppo sottili: questo materiale è riutilizzato per ricavare manufatti (utensili da cucina, borse, calzature, giocattoli) e fogli impiegati in un’ampia serie di prodotti e sistemi. Il sughero, per esempio, è usato per le sue qualità isolanti come componente degli intonaci per ridurre la dispersione di calore attraverso le pareti degli edifici. Questo permette di migliorare l’efficienza energetica di un appartamento e quindi di ridurre i consumi di energia. È usato anche nelle missioni spaziali per la sua capacità di resistere a velocità, pressioni e temperature estreme.