A seguito di sconvolgimenti tettonici, terremoti e spinte della crosta terrestre, un’area di pianura come pure un fondale marino possono diventare montagne o altopiani. È quello che è successo 200 milioni di anni fa all’area corrispondente all’attuale Altopiano del Cansiglio (Tv-Bl-Pn), che in quelle trascorse ere geologiche era appunto una sorta di basso fondale marino affacciato su un mare più profondo.

Parte da questi presupposti l’interessante quaderno “Appunti di geologia – Altopiano del Cansiglio” (scaricabile gratuitamente dal seguente indirizzo internet:https://bit.ly/3u7H7yx), appena pubblicato da Veneto Agricoltura in collaborazione con la Regione Veneto, a cura di Elena Anna Manfrè, Alberto Riva e Nereo Preto.

Nel corso di milioni di anni il Cansiglio e i territori circostanti sono stati soggetti a forti oscillazioni marine che portarono ad una continua alternanza di fasi di immersione ed emersione con conseguenti rilasci di depositi di sedimenti di mare più o meno profondi.

Il Cansiglio si trasformò cosi in un qualcosa che poteva assomigliare ad una sorta di scogliera, costituita per lo più da organismi oggi completamente estinti. Il bordo che divideva l’area biocostruita dal bacino presentava un andamento nord est-sud ovest, corrispondente alla direzione della lunghezza della Piana del Cansiglio e il profondo mare adiacente che si trovava a nord-ovest, laddove oggi vediamo la Val Lapisina, il Col Visentin e oltre.

La bella pubblicazione, ricca di straordinarie foto e disegni, illustra e spiega questi processi con l’obiettivo di avvicinare appassionati e visitatori alla storia geologica di un territorio giustamente considerato preziosa perla del Veneto.

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