I leader dei paesi del G20 hanno il dovere di continuare a sostenere il corretto funzionamento dei sistemi agroalimentari mondiali, che deve fare i conti con tutta una serie di difficoltà conseguenti alla pandemia COVID-19. È questo l’auspicio lanciato da QU Dongyu, Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), nel discorso di apertura della riunione dei Ministri dell’Agricoltura del G20 a Firenze. QU ha apprezzato il ruolo guida nodale assunto dal G20 negli ultimi 18 mesi nel mitigare le ripercussioni della pandemia sul settore, precisando di “[poter] con certezza sostenere che il nostro impegno collettivo ha consentito di mantenere aperti i sistemi agroalimentari senza interrompere il flusso degli scambi commerciali”.

Le criticità tuttavia persistono: i conflitti, il clima e i rallentamenti e contraccolpi dell’economia sono i principali fattori responsabili delle crisi alimentari, per far fronte ai quali è necessario adottare un approccio olistico.

L’incontro di due giorni, ospitato dalla Presidenza italiana del G20, verteva sulla sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari. Prima dell’evento si sono tenuti incontri preparatori durante i quali funzionari del Ministero dell’Agricoltura si sono scambiati informazioni e pareri sull’importanza della ricerca e dell’innovazione e sulla necessità di condividere conoscenze tecnologiche, che rappresentano utili strumenti per incrementare la resilienza, nonché nuove tecniche di coltura e allevamento e previsioni sul futuro ruolo della tracciabilità digitale.

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