La Xylella o Xylella fastidiosa, per chiamarla con il suo nome scientifico, è un batterio che si propaga all’interno dei vasi linfatici della pianta, è un batterio altamente polifago, segnalato come agente infettante su un’ampia gamma di piante ospiti, oltre un centinaio, con varie epidemiologie, ed è diventato “famoso” per la distruzione di centinaia di ettari di ulivo in Puglia. Da 7 anni il patogeno batterico che ha attaccato gli alberi secolari del Salento sta devastando un grande patrimonio italiano. E mentre si studiano armi fitosanitarie, protocolli e soluzioni innovative, al momento l’unica cura possibile resta il contenimento.
In una recente riunione del Tavolo di coordinamento sul Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia tenutosi al Mipaaf col sottosegretario Francesco Battistoni, si è convenuto di accelerare l’attuazione del Piano, ristorando finalmente agricoltori e frantoi dei danni subiti con gli interventi compensativi previsti e sostenendo con forza sia i reimpianti di olivi che la riconversione verso altre specie come mandorlo, ciliegio e agrumi. L’obiettivo deve essere la rinascita solida e concreta di un territorio vocato all’agricoltura, oggi desertificato dalla Xylella.
Il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, approvato a marzo 2020 con una dotazione di 300 milioni di euro, è stata la prima vera risposta organica a un’emergenza che va avanti da otto anni – ricorda Cia Agricoltori. È necessario quindi accelerare sugli indennizzi e sostenere gli investimenti e semplificare le procedure burocratiche per la ripartenza e bonificare in tempi rapidi l’area infetta. Inoltre valorizzare l’infrastruttura irrigua indispensabile a un’olivicoltura moderna e salvaguardare gli ulivi monumentali, migliorando l’efficienza del monitoraggio.
È necessario poi velocizzare su altre misure, che non si sono ancora concretizzate, come quella dedicata a ricerca e sperimentazione, le cui linee di indirizzo sono state individuate in Comitato fitosanitario. Positiva, invece, la riallocazione concordata di risorse sulla misura che ha registrato overbooking, ossia i reimpianti di ulivi in zona infetta, che attestano ancora una volta la voglia di ripartenza del territorio (oltre 9.000 domande ricevute dalla Regione per un potenziale di spesa di oltre 200 milioni di euro a fronte dei 40 stanziati).

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