È iniziato l’iter della candidatura del “caffe espresso italiano” a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco, ennesima richiesta che, se approvata, si aggiungerà alle tradizioni alimentari nazionali già tutelate. Il 26 marzo, giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano” partirà la sottoscrizione pubblica per sostenere la candidatura Unesco. Il dossier sarà esaminato il 29 marzo dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco che dovrà formalmente decidere se inviare a Parigi la candidatura per ottenere l’iscrizione del sito Unesco entro il 2022. Una domanda che tutela un rito quotidiano da parte degli italiani che vede un consumo di 30 milioni di tazzine al giorno tra bar, ristoranti e locali pubblici.
Tra i molti tesori italiani già iscritti ci sono l’arte italiana della ricerca del tartufo (2021), l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010), l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013), la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’arte della Falconeria (2016), l’arte dei pizzaiuoli napoletani (2017), la Transumanza (2019) fino all’ “Arte dei muretti a secco”, ricorda Coldiretti. Ma, accanto al patrimonio culturale immateriale, l’Unesco ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti, e proprio l’Italia è lo Stato che ne vanta il maggior numero a livello mondiale, come le venete Colline del Prosecco e le faggete calabre dell’Aspromonte e del Pollino.
“In questo particolare momento in cui abbiamo bisogno di ritrovare la socialità e la convivialità confidiamo che questo progetto che sta procedendo da svariati anni speriamo possa arrivare all’aspirato risultato e che la Commissione nazionale italiana dell’Unesco lo possa passare a Parigi”, ha segnalato il Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale Giorgio Caballini.
Nel corso della conferenza stampa di avvio della procedura, le comunità emblematiche di Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo e Modica hanno sottoscritto la Carta dei Valori del Rito dell’Espresso italiano che elenca i valori del caffè degni di essere condivisi con l’intera umanità attraverso l’iscrizione del caffè espresso italiano nella Lista Rappresentativa.

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