Un balzo nel 2021 del 12% in valore, raggiungendo il massimo di sempre con 7,1 miliardi; nonostante ciò c’è ansia nel mondo del vino italiano per la carenza di bottiglie di vetro per difficoltà di materiaprima, e il caos provocato dalla guerra. In pieno Vinitaly (10-13 Aprile a VeronaFiere) quindi non c’è pace… Vediano i dati. L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna. Oltre al Prosecco che nell’ultimo anno ha fatto registrare un boom del +55%, i vini più gettonati a Mosca sono l’Asti e i Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti. Non frena poi la corsa delle bottiglie tricolori negli altri mercati: negli Stati Uniti +18%, confermatosi primo mercato, +29% in Cina, e bene Francia, +18% e Germania, +6%, paese che acquista più vino italiano in Europa. Segue la Gran Bretagna nonostante la Brexit, + 5%, che beve molto Prosecco. Sul record del vino italiano pesa, infatti, l’irresistibile ascesa delle bollicine Made in Italy che nel 2021 sfondano quota 1,8 miliardi, con una crescita del 24% (analisi Coldiretti). I migliori risultati sui principali mercati, anche nello sparkling, sono soprattutto quelli negli Stati Uniti, con un aumento delle vendite in valore del 33%, e su quelli francesi, in crescita del 23%.

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