Soave, comune ad est di Verona con poco più di 7000 abitanti, selezionato a rappresentare il Veneto accanto ad altri 20 borghi italiani, oltre ad essersi aggiudicato il podio è risultato anche primo borgo della regione Veneto ad essere premiato da quando è stato lanciato il format tv nel 2014.
“Siamo orgogliosi di questo risultato: Soave infatti è il nome del nostro bellissimo borgo, ma è anche il nome del nostro vino bianco, tra i più conosciuti al mondo – sottolinea Sandro Gini, presidente del Consorzio di Tutela del Soave – . Quello ottenuto su Rai 3, nel programma Kilimangiaro, è un riconoscimento che va a questa terra nella sua interezza, fatta di storia, di linee paesaggistiche inconfondibili e di vigneti di garganega che ricoprono da secoli queste colline, ad est di Verona, come tessere di un prezioso mosaico”.
È certamente un premio importante quello raggiunto che si colloca sulla scia di altri precedenti riconoscimenti. Soave infatti è stato il primo comprensorio produttivo italiano a fare il suo ingresso nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse storico a cui è poi seguito il riconoscimento del GIAHS-FAO (Sistemi di patrimonio agricolo di importanza mondiale, Globally important agricutural heritage system), dedicato a quelle zone agricole nel mondo che promuovono un’agricoltura sostenibile, lontana dai processi industriali, e che conserva uno stretto legame tra paesaggio, prodotti locali, comunità rurali associate.
“Siamo felicissimi di questo risultato – evidenzia Gaetano Tebaldi, Sindaco del Comune di Soave – che è il frutto di un importante lavoro di squadra: a vincere è infatti stato il sistema Verona/Veneto. Si tratta di un riconoscimento che è direttamente collegato al mondo del vino poiché proprio il vino Soave è stato il protagonista indiscusso della scena. E mi piace cullare l’idea che nel borgo più bello d’Italia si produca il miglior vino d’Italia. Tocca a noi tutti adesso, dal mondo del commercio al turismo, al vino, fare tesoro di questo riconoscimento e metterlo a frutto”.
La DOC Soave.
La denominazione del Soave, tra le più antiche d’Italia, riconosciuta con regio decreto nel 1931, è costituita da circa 7000 ettari vitati, distribuiti su 13 comuni situati nella parte est della provincia di Verona. Su queste colline di origine vulcanica da secoli viene coltivata la Garganega, vitigno bianco autoctono, madre del Soave. Oggi aderiscono al Consorzio una novantina di aziende, di differenti dimensioni, e annualmente vengono prodotti circa 47 milioni di bottiglie.

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