“Ringrazio per la mia rielezione come Presidente di questo gruppo di lavoro. Sono consapevole delle sfide che ci aspettano e che dovremo affrontare assieme. Per noi produttori che il vino lo conosciamo bene, e che altrettanto bene conosciamo la fatica e la passione che ci guida nel produrlo, a volte ci vien difficile intendere alcuni orientamenti politici che mettono in difficoltà un prodotto che da millenni fa parte della nostra cultura ed un settore che rappresenta una parte importante dell’economia e dell’export europeo”.

Sono le prime parole di Luca Rigotti, coordinatore del settore Vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari – che associa 400 cantine cooperative che producono il 58% del vino italiano, e Presidente del Gruppo trentino cooperativo Mezzacorona, riconfermato alla guida del Gruppo di Lavoro Vino del Copa-Cogeca, la principale organizzazione di rappresentanza agroalimentare europea. Rigotti sarà affiancato dai vice presidenti Ludovic Roux (Francia) e Christian Schwörer (Germania). Il mandato è biennale.

“Il nostro settore sta vivendo un momento delicato e cruciale – ha sottolineato Rigotti – tenendo conto degli importanti dossier che nel prossimo futuro saranno oggetto di discussione con le altre organizzazioni e le istituzioni europee: etichettatura nutrizionale, il rapporto vino e salute e le proposte della Commissione europea sul fronte della riforma imballaggi e in merito all’uso sostenibile dei fitofarmaci. Tra i grandi temi del futuro c’è poi il tema della sostenibilità, strada che il nostro settore sta già percorrendo nella consapevolezza che il futuro dell’agricoltura avrà successo nella misura in cui sapremo interpretare nel giusto modo questi orizzonti. Per questo motivo serve dialogo e la massima collaborazione tra settore produttivo e organi legislativi, per condividere obiettivi che siano realisticamente realizzabili. E’ importante tener presente come il nostro settore stia già creando sostenibilità non solo ambientale ma anche economica e sociale e dove c’è viticoltura è già in atto un’esperienza di sostenibilità per i territori viticoli e le comunità che ci vivono: dove c’è viticoltura c’è benessere e lavoro”.

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