L’Italia garantisce il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo con 9 risaie su 10 sono concentrate fra la Lombardia, Veneto e Piemonte. 
Sono 200 infatti (stime Coldiretti) le varietà iscritte nel registro nazionale: dal vero Carnaroli, con elevati contenuto di amido e consistenza, spesso chiamato “re dei risi”, all’Arborio dai chicchi grandi e perlati che aumentano di volume durante la cottura fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, passando per il Roma e il Baldo che hanno fatto la storia della risicoltura italiana.
Va poi sottolineato che con le importazioni di riso da India, Pakistan, Vietnam, Myanmar e Cambogia – che hanno superato in Italia i 149 milioni di chili nei primi nove mesi del 2023 – è importante la recente decisione in plenaria del Parlamento europeo che a larghissima maggioranza ha chiesto alla Commissione Ue di ritirare la proposta su aumento limiti per il triciclazolo, potente pesticida vietato nell’Unione Europea ma utilizzato dai principali Paesi produttori dell’Asia ma anche dall’America del Sud. 

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