Il 1° gennaio avrà inizio il semestre di presidenza belga della UE. La prima riunione del Consiglio Agricoltura è in calendario il 22 e 23 gennaio e, nell’occasione, sarà presentato il programma di lavoro, e saranno rese note le iniziative che la presidenza intende assumere su due proposte di regolamento della Commissione di grande impatto per il settore agricolo.
In primo luogo, l’inquadramento delle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) nell’ordinamento dell’Unione. Il Parlamento europeo dovrebbe votare a gennaio la propria posizione. Resta poco tempo a disposizione per definire l’orientamento generale del Consiglio e avviare il trilogo, come ricorda Confagricoltura, in vista dell’intesa finale. Le TEA potranno offrire un importante contributo per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico: consentono di salvaguardare il potenziale produttivo, limitando allo stesso tempo la pressione sulle risorse naturali e il ricorso alla chimica.
Inoltre dopo il rigetto da parte del Parlamento europeo, il Consiglio è chiamato ad esprimersi sulla proposta di regolamento che prevede la riduzione, fino al 50%, dell’uso di fitofarmaci. L’auspicio è che si applichi il buon senso. Quindi il ricorso alla chimica nei processi produttivi va ridotto, in linea con la tendenza già in atto; le imprese agricole, però, devono avere a disposizione efficaci alternative sul piano tecnico ed economico. Basti pensare, ad esempio, ai danni provocati quest’anno dalla peronospora nei vigneti.
Per restare sempre all’ambito europeo, dovranno proseguire le iniziative già avviate dalla delegazione italiana, con il sostegno di altri Stati membri, per una nuova deroga alle misure previste dalla PAC in materia di destinazione non produttiva dei terreni e rotazione obbligatoria annuale dei seminativi.
Riguardo poi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con la revisione approvata dalla Commissione europea sono stati assegnati nuovi fondi al settore agricolo, con specifico riferimento ai contratti di filiera e alle energie rinnovabili. Non bisogna dimenticare qui che le iniziative dovranno essere concluse entro il 2026.
La puntuale realizzazione del PNRR risulta anche fondamentale per sostenere gli investimenti che fanno registrare un calo, dovuto in massima parte all’aumento dei tassi d’interesse. Tenuto perciò conto dell’andamento al ribasso dell’inflazione c’è l’esigenza, segnala Confagricoltura, da parte della Banca Centrale Europea di un’inversione di rotta già in questo primo semestre 2024.

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