Sono 1.396 gli ettari di superficie totale di produzione dedicata alla denominazione Doc Trento. Quattro  i vitigni Trento Doc: Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco, Meunier. 10.230 ettari rappresenta la superficie vitata trentina (13,6% circa utilizzata per uva base spumante) e, infine 13 milioni sono le bottiglie vendute nel 2022.
 
Un quadro importante, per cui si capirà quanto significativa sia stata la decisione di Enrico Zanoni, dopo 12 anni e 4 mandati, di lasciare la Presidenza dell’Istituto Trento Doc.
E così l’assemblea dei soci dell’Istituto, che rappresenta oggi 67 case spumantistiche trentine e si occupa di promuovere il marchio Trentodoc in Italia e all’estero, ha proceduto all’elezione, all’unanimità, del suo nuovo Presidente. È Stefano Fambri, Direttore di Nosio, rappresentante di Rotari, Gruppo Mezzacorona.
Come ha sottolineato il Presidente uscente, è stato importante “dotare l’Istituto di un budget, costituito dal finanziamento degli associati unitamente alle risorse a disposizione per la promozione del marchio”.
 
Stefano Fambri , ringraziando gli associati per la fiducia accordata, ha voluto sottolineare che, “insieme al Cda, le azioni proseguiranno nel segno della continuità rispetto a quanto fatto finora, con lo scopo di consolidare la crescita e il successo fin qui raggiunti, valorizzando ulteriormente l’eccellenza delle nostre bollicine di montagna. I numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali ottenuti in questi anni, confermano il percorso virtuoso intrapreso. Inoltre, un’attenzione particolare verrà posta al quadro generale in cui ci troviamo: il generalizzato aumento dei prezzi e la riduzione del potere di acquisto dei consumatori rappresentano un’ulteriore sfida da affrontare nel prossimo futuro.”
 
L’assemblea ha anche eletto il nuovo Cda del quale fanno ora parte Roberta Giuriali, Lucia Letrari, Martina Togn, Andrea Buccella, Matteo Lunelli, Elio Pisoni, Federico Simoni e Enrico Zanoni.

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