Se il dolce di Natale è perlopiù il Panettone (o il Pandoro, o molti altri di tradizione locale), quello di Pasqua è senz’altro la Colomba (ma anche qui i mille campanili d’Italia, propongono delizie locali in quantità). Ma se del Panettone è di dominio comune la leggenda della sua nascita, ovvero il fortunato errore del pasticcere milanese al servizio di Ludovico il Moro che inventò il “Pan de Toni”, meno conosciuta e romantica è quella della Colomba, anche perché molto più recente: infatti risale a meno di cento anni fa.
La Colomba di Pasqua, come anche ricorda Wikipedia, è un tradizionale pane dolce italiano, con un impasto simile al panettone e modellato a forma di colomba. Fu commercializzata per la prima volta a Milano negli anni trenta del ‘900 come versione pasquale del panettone. Infatti in quegli anni Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta già celebre per i suoi panettoni natalizi, ebbe l’idea di sfruttare gli stessi macchinari e lo stesso impasto per la creazione di un dolce simile al panettone, ma destinato alla festività legate alla risurrezione di Cristo.
Da allora la Colomba si diffuse in Italia e all’estero. L’impasto originale, a base di farina, burro, uova, zucchero e scorza d’arancia candita, con una glassatura alle mandorle, assunse poi, come è proprio dell’originalità dei nostri pasticceri e produzioni artigiane, varie forme e varianti.
Su questo versante ovviamente immancabile è l’apporto di Dario Loison, che da Costabissara (VI), con la moglie Sonia e il figlio Edoardo, dopo aver imposto un clichè mondiale ai panettoni, aprono a primavera (manca poco) la loro variegata colombaia, possiamo dire, per un volo pasquale dolce e raffinato. Nello “stormo” si distingue anzitutto la novità 2024, la Colomba Albicocca e Basilico; e poi quella alla delicata Pesca e Nocciola o alle varianti più golose come la Colomba al Caramello salato.
Vediamone alcune cominciando proprio dall’ultima nata: l’albicocca è il sorriso della primavera che si trasforma in un bacio d’estate, un frutto che racchiude la dolcezza e il calore di due stagioni, e diventa un riuscito mix mediterraneo, accostata all’aroma delle foglie fresche del basilico.


Quella alla Pesca e Nocciola è per chi predilige i sapori delicati ed eleganti. “Gentile, butirrosa, liquescente e piena di sugo” così definì la pesca il botanico Giorgio Gallesio ai primi dell’800, qualità che si ritrovano nelle pesche semicandite. A completare l’opera le Nocciole Piemonte Igp (intere) che ricoprono la colomba con una spettacolare glassa. Ricco di soddisfazioni per un’esperienza appagante sembra invece essere la Colomba Amarena e Cannella, un incontro tra il gusto intenso e avvolgente delle amarene candite e l’inconfondibile aroma della cannella. Molte altre sono “pronte a volare” (come la Colomba camomilla e limone, la Regal cioccolato o quella al al mandarino di Ciaculli ), ma terminiamo con la golosa Colomba al caramello salato, con copertura di cioccolato bianco al caramello e Nocciole Piemonte Igp e impasto arricchito da gocce di cioccolato al latte e crema di caramello al burro salato.
La Santa Pasqua celebra la Resurrezione di Cristo; il volo della colomba ricorda la terza persona della Trinità, lo Spirito Santo; il dolce ci porta verso la festa, la celebrazione della festa, tanto quella religiosa che laica.

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