Ad Ugento (LE), la splendida città bianca salentina, in soli 4 giorni sono andati in fumo oltre 300 ettari di oliveti (molti dei quali colpiti da Xylella). Ma gli incendi sono divampati anche a Veglie, Ruffano, Casarano, Copertino, Gallipoli, quasi in tutta la provincia di Lecce. Una strage che sta lasciando paesaggi lunari in Salento dove – sottolinea la Coldiretti – le fiamme si moltiplicano riducendo gli ulivi colpiti dall’infezione in torce gigantesche, anche a causa dell’abbandono forzato in cui versano campi pieni di sterpaglie e infestanti. Qui vanno a fuoco anche i tubi degli impianti di irrigazione e i cumuli di immondizia, creando delle nubi tossiche che avvolgono anche i centri abitati. Ai danni incalcolabili all’agricoltura si sommano quelli d’immagine con gravi ripercussioni anche sul turismo in un momento importante per la ripresa dopo il Covid. Ricordiamo che gli incendi sono, in gran parte, causati dall’uomo e, molto spesso, di origine dolosa; ma in molte occasioni sono anche frutto di incuria e disattenzione.

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