A Rimini dal 26 al 29 ottobre si terrà Ecomondo (www.ecomondo.com), fiera sulle tecnologie green, da cui scaturiscono interessanti dati. L’Italia si conferma, ad esempio, al primo posto in Europa nel riciclo dei rifiuti speciali, quelli generati dalle attività manifatturiere, industriali e commerciali: si parla dell’80%. Con un tasso di circolarità del 19,5%, il Bel Paese è molto vicino al primo posto della Francia per quantità di materia riciclata reimmessa nel ciclo produttivo. La criticità rimane però la quantità di rifiuti prodotti, circa 80 milioni di tonnellate l’anno (dati: Ref Ricerche per Assoambiente). Insomma: siamo bravissimi nell’economia circolare ma non altrettanto a produrre meno rifiuti, tanto che il disaccoppiamento tra crescita economica e scarti prodotti ci vede in affanno. Tra il 2010 e il 2018 il PIL italiano, infatti, è cresciuto del 10% mentre i rifiuti speciali del 23: in Germania e Francia lo sviluppo del PIL (+31%, +18%) è stato superiore a quello dei rifiuti (+14%, +5%). In Italia generiamo 47 kg di rifiuti per ogni 1000 euro di PIL, in Spagna 42, in Germania 35 e in Francia 33. Il 50% dei rifiuti da attività economiche è originata dal trattamento di acque reflue e rifiuti. In Italia il 56% dei fanghi da acque reflue finisce in discarica: parliamo di 11 milioni di tonnellate contro i 3,5 della Germania, dai quali potrebbero essere recuperati nutrienti per l’agricoltura e biometano. Per non parlare degli stoccaggi, che continuano ad aumentare (18 milioni le tonnellate di rifiuti “parcheggiate”) mentre gli impianti restano sempre gli stessi (11 mila unità).

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