Per la sola notte dal 2021 al 2022, si stima salteranno i tappi di 39-42 milioni di bottiglie di bollicine. Solo 2 milioni nvece quelli di Champagne, in calo del 27% rispetto al 2019 e del 16% rispetto al 2020, soprattutto per le etichette top francesi. Le bollicine tricolori hanno fortunatamente più margine di manovra nei periodi di massima attenzione alla spesa. Il confronto perciò con le feste 2020 è estremamente positivo. Vediamo.
In Italia a fine anno, gli acquisti di cibo&bevande si annunciano in ottimo recupero sul 2020. Ovse, l’Osservatorio Economico Vini e Spumanti, stima un maggiore volume di acquisti sul 2020 del +14/17%, in particolare per consumi in casa e regali, mentre il fuori casa sembra si assesti su un +9/11%. Non si arriva ai volumi del 2019, ma i valori crescono. E’ un periodo di consumi-acquisti concentrati: circa il 37-40% del totale annuo va in regali, feste, brindisi. Mancheranno all’appello ancora 6 milioni di bottiglie di bollicine rispetto al 2019. Le stime fissano in 67-68 milioni di bottiglie di spumanti italiani, con una spesa di 610-620 milioni di euro.
In crescita i pacchi dono di vino, ma soprattutto mono-magnum di note marche nazionali. Non si rinuncia alle bollicine, ma “…più parsimoniosi, senza rinunciare a brindare a un anno che sia nuovo…” chiosa Comolli, presidente Ovse. “Finiti gli ordini del 2021, già entro l’anno, le case vinicole sono propense ad alzare i listini di vini&spumanti causa costi materie prime, inflazione. Tema nevralgico per il 2022”.


Estero. Il consumo di fine anno di vini&bollicine tricolori sarà da record. Dati di mercato indicano in un +11/13% sull’anno 2020, ma un +3/5% sul 2019, già anno boom. Per il primo anno dopo decenni, volumi e valori crescono di pari passo, anzi va meglio per i valori. Si stimano che voleranno 200-210 milioni di tappi di sole bollicine. Per i vini tranquilli un recupero dei numeri più ridotto, ma circa altri 220-235 milioni di bottiglie saranno stappate. Il giro di affari al consumo nei fatidici 28 giorni, per le sole bollicine, raggiunge il nuovo record di 4,62 miliardi di dollari globale. Da qui la previsione di una plv-export fra i 6,6 e i 6,9 miliardi di euro/anno. Anche all’estero è in crescita l’occasionalità e la concentrazione dei consumi: molti veglioni e conventions in dubbio, più cene per pochi e volano i consumi domestici. Nota tecnica: l’export italiano continua a incontrare difficoltà tecniche nei paesi dove sono complesse le spedizioni e le documentazioni doganali.

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