È previsto per il 29 Aprile il lancio del satellite Biomass dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Un occhio che dallo spazio potrà penetrare attraverso l’intero strato della vegetazione forestale. Grazie al particolare strumento di cui dispone, sarà in grado di misurare in tempo reale gli scambi di carbonio con l’atmosfera e fornire una mappatura tridimensionale della vegetazione forestale.

Un lancio che promette quindi di rivoluzionare il modo in cui osserviamo le foreste del nostro pianeta. Un progetto per dare un impulso alla comprensione del ruolo che le foreste svolgono nel ciclo del carbonio, conoscenza essenziale per affrontare il cambiamento climatico. Come si sa, le foreste sono vitali per la salute del pianeta e il ciclo del carbonio assorbendo e immagazzinando quantità importanti di carbonio dall’atmosfera, funzione che aiuta a regolare il clima del pianeta. Parimenti, la deforestazione su larga scala rilascia nell’atmosfera il carbonio immagazzinato, aggravando così i cambiamenti climatici.
Il progetto ha il contributo di Leonardo e delle sue joint venture Telespazio e Thales Alenia Space.
 
Tecnologia chiave per Biomass, fornita da Leonardo, è l’innovativo sottosistema che trasmette e amplifica il segnale dell’antenna radar del satellite (l’amplificatore di potenza – “PAS”).  Il che gli permetterà di penetrare attraverso l’intero strato della vegetazione forestale e misurare in tempo reale gli scambi di carbonio con l’atmosfera fornendo una mappatura tridimensionale della vegetazione forestale. Queste informazioni serviranno a calcolare quanta biomassa – un indicatore del carbonio – è immagazzinata nelle foreste, permettendo così una comprensione più approfondita dei cambiamenti delle foreste nel tempo. Inoltre, la missione Biomass mapperà anche la geologia sotterranea dei deserti, la struttura del ghiaccio delle calotte glaciali e la topografia del suolo forestale.
 
I dati della missione miglioreranno le valutazioni attuali e le proiezioni future del ciclo globale del carbonio, aspetto cruciale considerando l’emergenza climatica. Le osservazioni di questa nuova missione forniranno inoltre una migliore comprensione della velocità con cui si stanno perdendo gli habitat naturali e, di conseguenza, dell’impatto di tali perdite sulla biodiversità degli ambienti forestali.

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