Grazie alla straordinaria varietà di climi, paesaggi e specie agricole, il nostro Paese presenta un’agrobiodiversità unica e di alta qualità. La sintesi virtuosa di tradizione e innovazione, passione e recupero di varietà antiche degli agricoltori biologici, ci ha permesso di raggiungere i vertici mondiali nella produzione di cereali, agrumi, legumi, ortofrutta, vino e olio.
 
L’Italia è un vero campione di biologico. Con 2,5 milioni di ettari di superfici coltivate senza chimica di sintesi e una percentuale di SAU bio che sfiora il 20%, circa il doppio della media Ue, il nostro è tra i Paesi più biologici in Europa. Inoltre, l’Italia ha anche il primato per quanto riguarda il numero di produttori bio, con oltre 84.191 operatori sui 495.000 attivi nell’intera Europa, ed è in vetta nella classifica anche per quanto concerne il numero di trasformatori, quasi 25.000, su una quota totale di 94.627.
I dati di vendita confermano il successo del bio: nel 2024, il mercato nazionale ha registrato oltre 6,5 miliardi di euro, mentre l’export ha toccato i 3,9 miliardi di euro
 
È bene ricordare che le tecniche di produzione biologica incarnano una tradizione agricola secolare che cura la fertilità della terra, tutela la biodiversità e contribuiscono a mitigare gli impatti climatici, supportando l’economia locale e creando opportunità occupazionali, in particolare, per i giovani e le donne.  Un metodo che risponde alle crescenti richieste di cibo buono e salutare, contribuendo a costruire un futuro più sostenibile per l’intero comparto agroalimentare.

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