L’area del Consorzio Prosecco Docg l’anno scorso ha prodotto più di 92 milioni di bottiglie, per un valore di circa 530 milioni di euro. Ottima performance, anche se da più di un anno il suo Consiglio è in “prorogazio”, per lo scontro in atto tra le diverse componenti. Ma, probabilmente, siamo ad una svolta. Il cartellino giallo alzato dal Ministero pare abbia dato i suoi frutti. Il Consiglio straordinario di sabato scorso ha infatti dato il via libera alla riapertura delle candidature. Addirittura le elezioni, che dovranno avvenire entro il 15 aprile, potrebbero essere anticipate di una settimana. Per la presidenza, si vedrà. Probabilmente lo scontro tra Coldiretti e Confagricoltura-Cia annullerà la possibilità di un loro candidato. Un Consiglio di amministrazione “tombale”, che chiude i mesi più turbolenti della Denominazione. Durante l’incontro, dopo l’esposizione del presidente uscente Innocente Nardi, Loris Vazzoler del “gruppo dei ribelli”, ha concordato sulla necessità di dare positivo riscontro ai dettami ministeriali, che appunto minacciava sanzioni severe se il CdA non avesse dato la possibilità ai nuovi soci di candidarsi. Si è ricomposta quindi, in un certo senso, l’unità di tutto il Consiglio di amministrazione; e da qui la decisione di riaprire le candidature e riammettere le rappresentanze delle varie categorie interne secondo i vecchi equilibri: 3 viticoltori, 6 vinificatori, 6 imbottigliatori. Vedremo se i prossimi giorni, e le mediazioni possibili, porteranno a modifiche a questo assetto con maggiore peso dei viticoltori (4) e minore degli imbottigliatori (5).

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