“Stop pesticidi nel piatto 2021” è il recente rapporto di Legambiente, realizzato in collaborazione con Alce Nero, che ha preso in considerazione 2.519 campioni di alimenti di origine vegetale, di provenienza italiana ed estera (analizzati da laboratori pubblici italiani accreditati per il controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti).
Che cosa è emerso? Buone notizie, infatti in Italia diminuisce l’impiego dei pesticidi in agricoltura. E solo l’1,39% degli alimenti analizzati è irregolare, cioè con residui di principi attivi superiori alle soglie consentite per legge. Ma, seppur nei limiti di legge, il 35,32% dei campioni regolari esaminati presentano uno o più residui di pesticidi.
Il 63% dei campioni, dunque, è in regola. Ma, per Legambiente, “a preoccupare è proprio il restante 35%, contenenti uno o più residui di pestidici, seppur nei limiti di legge. Qualche esempio: un campione di pere conteneva 12 residui, uno di ciliegie 10 residui, uno di prugna 9.
L’associazione ambientalista sottolinea come, in linea con gli anni passati, la frutta si conferma la categoria in cui si concentra la percentuale maggiore di campioni regolari con uno o più residui, anche se nel 53,59% dei casi sono presenti tracce di almeno una sostanza attiva. Le maggiori irregolarità si riscontrano nei campioni di agrumi (3,47%), piccoli frutti (4,44%) e frutta esotica (3,13%). Di contro, nella verdura si osserva una maggior quantità di alimenti regolari senza residui (73,81%).
Tra gli alimenti trasformati, invece, il vino e il miele sono quelli con maggior percentuali di residui permessi, contando rispettivamente circa il 39,90% e il 20%. Legambiente sottolinea che dobbiamo adoperarci per raggiungere obiettivi sempre più sfidanti, sollecitando i decisori politici nazionali e comunitari a mettere in atto politiche incentivanti, come indicato con chiarezza dalle strategie Farm to fork e Biodiversità che entro il 2030 prevedono: riduzione del 50% dei pesticidi, riduzione del 20% dei fertilizzanti, riduzione del 50% degli antibiotici, raggiungimento del 10% delle aree agricole destinate ai corridoi ecologici e del 25% di superficie coltivata a biologico in Europa.
Serve altresì lanciare un messaggio chiaro, mettendo al bando definitivamente sia il glifosato che ogni altra tipologia di neonicotinoidi per salvaguardare la salute dei consumatori, gli ecosistemi, le api e gli insetti impollinatori. Infine, è importante che vengano adottate specifiche misure di controllo da parte delle autorità nazionali che tengano conto del multiresiduo e degli effetti negativi ad esso correlati.

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