Tre case italiane su quattro, anche di più (69%), hanno avuto ed avranno sulla tavola in questi giorni di festa il Torrone a tavola; e la nuova tendenza dei cittadini è ricercare i prodotti di sicura provenienza nazionale, anche le componenti, dal miele alla frutta secca, quindi 100% italiano.
A pasta morbida o a pasta dura? Il diverso grado di morbidezza della pasta è dato sia dal tempo di cottura (breve per quelli morbidi, prolungato per quelli duri) che dalla materia prima utilizzata Se nella preparazione si utilizza lo zucchero il torrone risulterà più duro perché lo zucchero viene caramellato e una volta freddo si secca e si indurisce, al contrario, il torrone in cui viene utilizzato come ingrediente principale il miele risulta più morbido perché il miele non indurisce come accade allo zucchero.
Il torrone poi non è uguale in tutte le regioni perché a seconda del territorio cambia la materia prima: in Lombardia il classico torrone di Cremona prende il nome dalla torre campanaria in muratura che domina la piazza del Duomo della città lombarda. In Liguria troviamo invece il Turun chiamato anche Cubaita, tipico soprattutto della provincia di Imperia: un impasto di nocciole, mandorle e noci cotte nel miele, racchiuso tra due sottili cialde rotonde di ostia. La sua particolarità è l’assenza totale di zucchero, non tanto per scelta ma per necessità in quanto nell’antichità era un ingrediente che non tutti potevano permettersi. Poi abbiamo quello piemontese con le immancabili nocciole tipiche della regione e quello Veneto, famoso il mandorlato di Cologna Veneta, già conosciuto ed apprezzato già al tempo della Serenissima Repubblica. Nel Friuli Venezia Giulia si produce invece un originalissimo torrone con semi di zucca, morbido dal retrogusto particolare.
Per il centro tipico è il torrone dell’Umbria. Dalla Toscana arrivano sia il torrone che il croccante alle arachidi. Nelle Marche invece c’è il pregiato torrone alla visciola, tipica amarena della regione, mentre Abruzzo non può mancare sulle tavole delle feste il classico torrone tenero al miele. Nel Lazio invece troviamo il torrone di Alvito, di piccole dimensioni a pasta dura o morbida, ricoperto da un’ostia o da codetta di cioccolato. In Molise si festeggia con un torrone molto particolare, ai mirtilli.
Per il Sud Italia non si può non cominciare con quello della Calabria, una vera e propria eccellenza – ricorda Coldiretti – perché qui abbiamo il primo torrone con denominazione UE, quello di Bagnara Igp, tra i più buoni di tutto il meridione: mandorle, il miele e albume d’uovo, sono le materie prime assieme al miele di arancio calabrese, ricco di zuccheri. Importanti anche i torroni di Sicilia (con la mandorla di Avola o il pistaccio di Bronte), della Basilicata, Campania – famosi i torroncini di San Marco dei Cavoti (BN). In Sardegna troviamo il Torrone d’Ogliastra alle mandorle e mirto, sia nella versione morbida che croccante.

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