L’olio per l’Italia è decisamente uno dei prodotti simbolo. Viene prodotto da Nord a Sud, e i consumi sono in crescita, anche per i suoi indubbi benefici. Secondo i dati del Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), la produzione della campagna olearia nazionale 2020/2021 sfiorerà le 255mila tonnellate di olio. In testa alla classifica per regioni la Puglia, che produce il 42,2% dell’olio made in Italy, seguita a distanza da Calabria (12,4%) e Sicilia (11,6%). Ecco perché non c’è da stupirsi del nuovo record per il premio “Aipo d’Argento 2021”. Sono infatti 555 i campioni già arrivati dopo la chiusura delle iscrizioni (lo scorso 6 aprile) per il concorso oleario organizzato da Aipo (Associazione Interregionale Produttori Olivicoli) ed Edizioni L’Informatore Agrario, che proclameranno i vincitori della 18^ edizione verso la metà di giugno. Il premio da alcuni anni è diventato un punto di riferimento nazionale e uno dei concorsi oleari più importanti a livello globale. Per Enzo Gambin, direttore di Aipo: “Siamo partiti nel 2004 con 35 campioni: alla 18^ edizione possiamo dire che la competizione ha raggiunto la maturità sotto tutti i punti di vista. Oltre che da tutta Italia, riceviamo oli dai principali produttori del Mediterraneo: Spagna, Portogallo, Grecia, Croazia, Turchia e Slovenia, con una rappresentanza di oltre il 70% della produzione mondiale di olio di qualità”. Patrocinato dal MIPAAF, l’“Aipo D’Argento” utilizza il metodo di analisi del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi) e valuta Evoo (extravergini) italiani e internazionali nelle 6 categorie “Dop/Igp”, “biologici”, “monovarietali”, “aromatizzati”, “100% italiani”, “internazionali”, a cui si aggiungono gli “Evoo Top Winners”, premiati tra i campioni del 2019 e del 2020.

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